lunedì 20 dicembre 2010

Decalogo del nomade

1 – non abbandonare mai il fedele zaino. Se lo presti, piuttosto comprane un altro: è leggero, capiente, flessibile e adattabile ad ogni tipo di contenuto. E rafforza le spalle.

2 – no, no e ancora no ai trolleys. Soprattutto se sono più di due. Mai provato con 3? Prima di riempirli, prova a trasportarli. E poi immagina quando cumulativamente peseranno 80 chili.

3 – mai farsi spedire cose. Il soggiorno potrebbe durare dai 3 giorni ai 12 mesi, quindi comunque non farsi spedire niente. “accumulo” è per il nomade il verbo del diavolo. Significa aggiungere sfighe esponenziali (e costosissime) alla partenza.

4 – se musicista, impara a godere del silenzio. O impara a suonare l'ocarina. Pianoforti, fisarmoniche e tutto quello che supera un decimetro quadrato di volume ed un decigrammo di peso è bandito dalla grama esistenza del nomade.

5 – sei un lettore accanito? Un appassionato di fumetti? Un feticista della carta stampata? Bravo. Se non sei anche un invasato del possesso, hai vinto: appena raggiunta la tua nuova destinazione, fai la tessera della biblioteca. Più o meno tutti i posti semi-antropizzati ne posseggono una. Altrimenti, sarai costretto ad un triste ripiego sulla nascente industria del libro virtuale. A te la scelta. Che comunque non include il comprarne.

6 – l'appassionato della buona cucina si arrenda all'evidenza: cucinare è un lusso da sedentari. Pentole e spese cospicue diventano uno strazio senza senso; meglio piuttosto fraternizzare con gli indigeni e proporre di cucinare a casa loro: in cambio di una cena, ritroverai la gioia di spignattare. Attenzione però: tutto questo porta ad altre complicazioni derivate.

7 – se sentirsi ospiti, di passaggio, con una vita a noleggio o usufruenti di cose non proprie ti causa immediata urticaria, forse è il caso di fermarsi. Il problema poi diventa scegliere dove, dato che poco a poco s'instilla l'insano pensiero che altrove ci sia sempre qualcosa di più interessante. Essere nomadi diventa quindi una malattia autoriproducente, una dipendenza a tutti gli effetti. Se si vuole procedere con la disintossicazione occorre esserne dunque pienamente coscienti, e operare con pugno di ferro. Altrimenti, viva l'instabilità.

8 – l'amore ha un inizio ed una fine in tutte le vite, ma mai tanto spesso come nella vita del nomade. Ogni spostamento implica un'acquisizione di amore più o meno importante e la perdita di altrettanto, in ogni sua forma. Quello che rimane anche dopo la partenza sarà meraviglioso – ma purtroppo soffrirà di una saudade cronica. Senza parlare dei rimpianti per le cose non dette o non fatte. Vivi il momento perché non è certo che potrai coltivarlo nel tempo.

9 – la geniale capacità umana di acquisire nuovi idiomi per meglio orientarsi in terre straniere ha per contro una spiacevole conseguenza: come in un hard disk con determinata capienza, il nostro cervello tende ad impigrirsi e ad atrofizzare gli idiomi non correntemente in uso. Buona dislessia perenne.

10 – decima ed ultima – ma non meno importante – regola. Non dimenticare mai l'ironia.

Quando ti troverai a pagare una fortuna per i bagagli in eccesso, quando dovrai ripartire e volevi rimanere; quando dopo venti volte che non t'innamoravi, finalmente ti sei innamorato, ma proprio quando devi andare; quando perdi sistematicamente tutte le coincidenze; quando ti trovi da solo seduto sulle valigie a piangere in mezzo ad un aeroporto, che non sai più qual è quel posto chiamato casa, se quello che lasci o quello verso il quale stai per partire, o nessuno dei due; quando per l'ennesima volta ti trovi di fronte ad una stanza vuota da riempire, o ad una stanza piena da svuotare; quando ti ritrovi a non sapere come diavolo portare tre trolleys e ti fermi ogni tre metri a bestemmiare ed a cercare invano una soluzione definitiva e non dolorosa; quando un vulcano decide di esplodere proprio nel momento in cui invece tu decidi di tornare a casa, e blocca il traffico aereo di mezzo mondo; quando si fondono le locomotrici in una specie di effetto domino ferroviario inarrestabile; insomma, quando tutto pare irrefrenabilmente attratto dalla forza di gravità di un enorme buco nero, comprese le tue energie ed il tuo bagaglio, ricordati di pensare che è tutto un grosso scherzo, e che qualcuno da qualche parte ti vede attraverso un grande schermo o un grande occhio triangolare o vedila come preferisci, e che molto probabilmente si sta sganasciando dalle risate e gongolando per aver scritto una sceneggiatura da far invidia a Mr. Bean.

A quel punto è un tuo insindacabile diritto oltreché dovere sancito dalla Costituzione Europea e dalla Carta dei Diritti Umani – e sostenuto dal Grande Puffo in persona – innalzare il tuo dito medio (o altri, o altri gesti preposti all'uopo, a seconda delle tue usanze) verso l'alto, che sia chiaramente in vista e fiero e svettante, così che non vi siano dubbi a riguardo del significante e del significato.

Dopodiché, tra una lacrima ed un singhiozzo, probabili strascichi di un precedente pianto tra l'imbufalito ed il disperato, ti consiglio di scoppiare in una sonora e gustosa risata.

Fa anche bene all'apparato immunitario.

E buon viaggio.


7 commenti:

giovanna lopalco ha detto...

....sto cercando un commento...mmmm...mmm...mmmmm....è
tragicamente tutto vero..che devi anche ringraziarli se ti fan spostare s eti fan collezionare un'altra instabilità..cin cin!
io mi dò all'agricoltura

Anna ha detto...

yeeee!! vuoi mettere??pascoli, orticello, una casetta ben piantata, tetto robusto, ti fai la pelle dura, vai a dormire presto...aspetto di coltivare quest'instabilità fino all'esasperazione, così che quando arrivo all'agricoltura non c'è rimpianto né voglia di farsi manco un viaggettino!

Arturo Leone ha detto...

armonica a bocca è la risposta al punto 4 (almeno tutti i vagabondi che si rispettino ne suonano una)
A.

Anna ha detto...

vero :).
ehi mizu ma chi sei? quale A. dei millemila nel mondo?

Giovanni ha detto...

bello!!!

NEWS FROM MELMA ha detto...

bollo! mi ci sono imbattuta proprio mentre preparavo un enorme trolley...azzzz...emmò??
melma

stef ha detto...

meraviglioso